In questo articolo parliamo di Algorand, simbolo ALGO, una blockchain alternativa che promette di superare il trilemma della blockchain.
La storia di Algorand
Veniamo subito alla storia di Algorand. Possiamo dire con un certo orgoglio che Algorand è un progetto italiano perché è stato fondato nel 2017 da Silvio Micali che è docente presso il MIT, Massachusetts Institute of Technology, presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica, dal 1983.
Gli interessi di ricerca di Silvio sono la crittografia, e quindi alla blockchain. Nel 2012 ha ricevuto il Premio Turing per l’informatica, insieme a Shafi Goldwasser, per i contributi che hanno permesso di gettare le basi della teoria della complessità nel campo della crittografia e per aver sperimentato nuovi metodi per la verifica efficiente di dimostrazioni matematiche nel campo della teoria della complessità.
Descrizione del Progetto Algorand
Algorand si pone il problema che tutte le blockchain hanno cercato di risolvere dopo l’avvento di Bitcoin. Cioè punta a rimuove le barriere tecniche che per anni hanno minato l’adozione della blockchain tradizionale: decentralizzazione, scalabilità e sicurezza.
È il famoso trilemma che si pensava non sarebbe mai stato superato. Infatti, quando fu creato il Bitcoin si pensava che una blockchain potesse avere solo due delle tre caratteristiche peculiari.
Per esempio il Bitcoin è decentralizzato e sicuro ma manca di scalabilità (1 blocco ogni 10 minuti) ovvero è molto lento e non si adatta a molti utilizzi.
Ma è davvero decentralizzato?
Tecnologia e architettura di Algorand
Algorand, e in particolare Silvio Micali, si è concentrato sul tema della decentralizzazione della blockchain e per farlo ha usato un nuovo metodo che viene denominato Pure Proof of Stake.
Si tratta di una prova di stake, cioè la detenzione del token, però pura perché viene fatta in maniera esclusivamente casuale. Grazie a questo sistema crittografico, viene sorteggiato a caso un certo numero di “biglietti vincenti” tra chi detiene il token che può votare per scrivere il nuovo blocco.
Quindi viene emesso un voto tra un tot di utenti che detengono il token e che approva il nuovo blocco.
È vero che in quel momento chi approva il blocco diventa visibile sulla blockchain ma è impossibile corrompere la scelta del blocco perché il sistema di estrazione di chi detiene il token è assolutamente casuale.
Inoltre nel momento in cui diventa visibile è già troppo tardi, perché c’è di nuovo un altro sorteggio tra chi detiene il token e quindi anche se qualcuno potesse in qualche modo corrompere chi detiene il token, ormai è troppo tardi perché vengono nominati già dei nuovi token.
Algorand utilizza l’ordinamento crittografico per selezionare gli utenti per proporre i blocchi per un determinato round. Quando un blocco viene proposto alla blockchain, viene selezionato casualmente un comitato di elettori per votare sulla proposta di blocco.
Due importanti caratteristiche del protocollo di consenso impediscono a potenti avversari di corrompere un numero sufficiente di utenti in modo da controllare la generazione di blocchi.
- L’avversario non sa quali utenti deve corrompere. Infatti gli utenti chiamati a certificare un nuovo blocco vengono selezionati segretamente e individualmente.
- Quando l’avversario si rende conto di quali utenti sono stati selezionati, è troppo tardi per trarre vantaggio dall’attaccarli. Questi utenti hanno già adempiuto alla loro responsabilità nel protocollo di consenso.
Nel prossimo ciclo di certificazione dei blocchi, un nuovo gruppo di utenti sarà nuovamente scelto privatamente e individualmente. Questa è la grande intuizione di Algorand per la decentralizzazione della sua proof of stake.
Tokenomics
Algorand (ALGO) è attualmente al 30 esimo posto nella classifica delle crypto, con una capitalizzazione di mercato di 104 milioni di dollari. Il valore attualmente è di 0,80 dollari dopo il recente dump ma lo troviamo di solito stabile intorno al dollaro.
Il token ALGO è fondamentale per il meccanismo di Pure Proof of Stake e per rendere la sua blockchain completamente decentralizzata.
La roadmap di Algorand
È possibile consultare sul sito di Algorand il white paper, in cui si impegna a promuovere un’evoluzione costante per anticipare e soddisfare le future esigenze tecnologiche della piattaforma.
Qui sono riportate le ricerche recenti che sono state revisionate e modificate.
Partnerships
Tra le partnership di Algorand che vede un fondatore italiano non poteva mancarne una tutta italiana, è stata fatta a marzo quindi abbastanza recentemente e lega Algorand alla SIAE.
Sono stati creati più di 4 milioni di NFT (Non Fungible Tokens) che rappresenteranno digitalmente i diritti degli oltre 95.000 autori membri della SIAE.
Gli NFT, una tipologia di asset digitale registrato su blockchain, verranno così utilizzati per la prima volta a rappresentare i diritti d’autore dei soci SIAE.
Digitalizzare questi diritti su una blockchain pubblica decentralizzata e trasparente è il primo requisito per costruire un’infrastruttura aperta in grado di proteggere i diritti d’autore end-to-end, come previsto dalla SIAE per il futuro del settore.
Conclusioni
Le conclusioni non possono che essere positive per Algorand che è stata tra le prime blockchain a superare il famoso trilemma, offrendo decentralizzazione, scalabilità e sicurezza.
È poi un progetto con basi solide nato negli USA ma con la supervisione di un italiano come Silvio Micali, capace di vincere il premio Turing.
Algorand, ha spiegato Micali in una delle sue recenti interviste, ha optato sempre per scelte di inclusività e rispetto delle regole. Un vantaggio non da poco nel mondo delle criptovalute in cui le certezze sono pochissime e quasi ogni giorno si registrano problemi con le autorità di controllo.