Bitcoin dip: cioè il mercato delle criptovalute sta vivendo il secondo giorno di seguito di una correzione al ribasso per il re delle crypto. Per questo qualcuno ha pensato che non sia il momento più adatto per comprare al ribasso.
Anche se il prezzo di Bitcoin ha subito forti correzioni nel corso della settimana, non è successo lo stesso all’interesse open sui future legati a BTC. Se si guarda al passato si nota che fino a quando l’interesse open di BTC non diventa negativo o neutro, la correzione non è ancora finita.
Secondo i grafici tecnici, il Bitcoin dip sembra avere una chiusura giornaliera sotto il livello di 36.500$, il più basso da giugno dell’anno scorso. Alcuni prevedono che Bitcoin potrà scendere ancora a quota 33.000$ o persino oltre.
Durante questa correzione, i miner di Bitcoin hanno iniziato ad accumulare monete. Nel corso delle ultime due settimane hanno messo da parte più di 6.000 BTC, quando il prezzo è passato da 45.000$ a 38.000$.
Questo significa che ci avviciniamo al costo di produzione che sostengono i miner, 34.000$. Se il prezzo dovesse scendere ancora, i miner potrebbero capitolare e decidersi a vendere.
Venturefounder, un analista crypto, ha scritto una settimana fa quando Bitcoin era ancora a quota 42.000$:
“The worst dumps #Bitcoin ever had were due to miners capitulation (Dec 2018, Mar 2020), when Bitcoin fell below production costs, it is at risk for miner capitulation BTC was at risk for miner capitulation at $30k in May. The current production cost is $34k, 20% below current price”.
Questa correzione che sta sperimentando il mercato delle crypto è il risultato della più ampia svendita nell’ambito del mercato delle equity negli USA. L’analista Will Clemente ha visto una correlazione tra questo fenomeno e il picco segnato dal Nasdaq.