Quello che è successo a Coinbase in questi ultimi giorni non ha precedenti. Ieri, mercoledì 11 maggio, le azioni dell’exchange americano hanno toccato il minimo storico a 53,72 dollari.
Si tratta di un calo dell’84% rispetto al picco registrato a novembre 2021. Inoltre i dati del primo trimestre 2022 arrivati in settimana sono scoraggianti:
- fatturato al di sotto delle attese e in calo del 27% su base annua
- utenti mensili calati di oltre due milioni rispetto al quarto trimestre
- volume delle transazioni precipitato da 547 miliardi di dollari del quarto trimestre a 309 miliardi
- trading retail diminuito del 38%
Ma quello che ha scosso maggiormente azionisti e utenti è la comunicazione della SEC (la Consob americana) che, in caso di fallimento della società, le criptovalute detenute dall’exchange potrebbero essere considerate proprietà della procedura fallimentare e i clienti potrebbero essere tra gli ultimi a essere pagati.
Brian Armstrong, cofondatore di Coinbase, in una serie di tweet, ha però rassicurato tutti sostenendo che non c’è nessun rischio di bancarotta:
“Your funds are safe at Coinbase, just as they’ve always been. We have no risk of bankruptcy… We should have updated our retail terms sooner, and we didn’t communicate proactively when this risk disclosure was added. My deepest apologies.”