I movimenti bancari sono nel mirino del Fisco anche quando si tratta di trasferimenti di soldi tramite bonifico dal genitore al figlio.
Il genitore che usa il bonifico come strumento per inviare denaro al figlio deve prestare attenzione alla causale utilizzata. Se dovesse mancare o fosse poco esplicita rischierebbe di incorrere nei controlli del Fisco.
I soldi che depositiamo sul conto corrente sono nostri ma ciò non significa che ne possiamo disporre come vogliamo. Per contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro nonché i finanziamenti al terrorismo, il Fisco monitora costantemente le operazioni riguardanti trasferimento di soldi, prelievi, versamenti. Nel momento in cui non dovesse aver chiara l’origine delle somme spostate o versate oppure il motivo alla base del passaggio di denaro avvierebbe dei controlli da cui potrebbero nascere gli accertamenti sul cittadino.
Questo potrebbe essere chiamato a giustificare un prelievo ingente così come un bonifico o un versamento. Per evitare seccature è preferibile sapere quando il Fisco fa scattare i controlli in modo tale da cercare di eseguire i movimenti nel modo corretto senza destare sospetti. Anche un’operazione apparentemente innocua come fare un bonifico al figlio deve essere effettuata seguendo un preciso accorgimento.
Tra gli strumenti di pagamento preferiti dagli italiani c’è il bonifico. Questo permette un passaggio veloce di soldi da un conto all’altro, di pochi istanti ora che i bonifici istantanei hanno egual costo di un bonifico ordinario. Perfetto per il genitore che vuole donare una certa somma al figlio come regalo di compleanno, aiuto per l’acquisto di un’auto, supporto economico per la vita da studente universitario fuori sede e così via.
Un padre e una madre dovrebbero essere liberi di dare soldi ai figli e lo sono ma entro certi limiti. Niente vieta di predisporre un bonifico – anche periodico – indirizzato al figli a condizione che la causale indichi chiaramente il motivo del trasferimento di denaro. Mai omettere la causale o il campanello d’allarme del Fisco scatterà immediatamente. In realtà non esiste una Legge che obbliga a scrivere la causale ma se si vogliono evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate è bene inserirla sempre descrivendola in modo inequivocabile.
Oltre ad indicare il motivo del passaggio di soldi è consigliabile aggiungere pure un riferimento temporale preciso. Se, ad esempio, il padre aiuta il figlio a pagare una mensilità del canone di locazione dovrà scrivere “Contributo per il pagamento dell’affitto aprile 2025” o qualcosa di simile. Tale causale avrà validità ai fini probatori in caso di verifiche dell’AdE e servirà a tener traccia del versamento e ricollegarlo immediatamente alla causa.
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