La Commissione dei Servizi Finanziari Coreana (FSC) prevede multe fino a 100 milioni di won (73.691€) per gli impiegati che lavorano presso gli exchange di criptovalute che fanno trading sulle piattaforme per cui lavorano. Al momento non esiste nessuna legge che lo vieti.
La Corea del Sud ha aggiornato il proprio Financial Transactions Reports Act (FTRA) che adesso richiede agli exchange di criptovalute di registrarsi presso la Korea Financial Intelligence Unit (FIU) entro il 24 settembre di quest’anno.
Questa registrazione, però, non è facile da realizzare dato che gli exchange devono seguire precise regole per ricevere l’approvazione. Tra queste ci sono la collaborazione con le banche commerciali e il rispetto delle normative anti-riciclaggio AML e KYC.
Qualunque degli exchange che non riesca a ricevere questa approvazione a settembre sarà chiuso. La FIU ha anche reso noto che i dirigenti e gli impiegati degli exchange che fanno trading usando le proprie piattaforme dopo il mese di settembre perderanno la loro registrazione.
Uno tra i più grandi exchange al mondo, Upbit, ha già un regolamento interno che vieta ai dipendenti di fare trading sulla propria piattaforma con criptovalute diverse da Bitcoin, Ether o Tether. Infatti, tutti gli impiegati hanno il divieto di scambiare o acquistare qualsiasi altra piattaforma diversa da queste tre.
Un altro importante exchange sudcoreano, Bithumb, permette agli impiegati di comprare e scambiare le nuove criptovalute solo dopo 72 ore dal loro inserimento nel listino dell’exchange e non possono fare trading durante l’orario di lavoro.