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Cos’è Il Meccanismo Di Consenso

In questo articolo spieghiamo cos’è il meccanismo di consenso e quali sono le tre tipologie più importanti che si possono incontrare.

I meccanismi di consenso rappresentano protocolli che hanno il ruolo di assicurare che tutti i nodi sulla blockchain siano sincronizzati tra loro e concordino su quali transazioni possono essere aggiunte alla blockchain.

Il meccanismo di consenso fa in modo che tutti seguano le stesse regole e decide qual è il loro contributo. Se una blockchain non ha un buon meccanismo di consenso rischia di subire attacchi molto pesanti.

Esistono diversi modi per attivare un meccanismo di consenso, ecco quali sono.

 

Proof of Work

La proof of work rappresenta il primo meccanismo di consenso blockchain ed è stato utilizzato per la prima volta da Bitcoin. Successivamente anche molte altre criptovalute hanno deciso di utilizzare questo tipo di meccanismo di consenso.

La proof of work consiste nel risolvere problemi crittografici per creare nuovi blocchi sulla blockchain.

Si tratta di un processo che richiede una notevole quantità di energia poiché utilizza hardware come ASIC (Application-Specific Integrated Circuits) e GPU (Graphics Processing Units).
È anche noto come mining e, non appena il problema viene risolto, si riceve una ricompensa in criptovalute.

Questo meccanismo di consenso deve anche verificare le transazioni dal blocco successivo, organizzandole in ordine cronologico e assicurandosi che l’intera rete sappia che il blocco è stato creato.

Esempi – Bitcoin e Litecoin

 

Proof of Stake

La proof of stake è un processo più ecologico della proof of work perché non implica un elevato consumo di energia.

La proof of stake si basa sull’idea che, se un investitore possiede più criptovalute o token in una rete, avrà maggiore interesse a mantenere la rete sicura e il valore delle coin elevato.

Questa è l’alternativa più comune alla PoW, in quanto invece di utilizzare hardware e risolvere enigmi crittografici, esistono validatori che investono in criptovalute bloccate nello staking.

I validatori vengono selezionati in base a quante coin hanno in staking sulla rete, il che significa che tutti possono avere la possibilità di convalidare le transazioni e ricevere ricompense.

In altre parole, una persona può convalidare le transazioni sulla blockchain in base a quante criptovalute possiede. Ciò significa che, se si hanno più criptovalute in staking, aumenta l’autorità del proprio voto come validatore.

Esempi: Ethereum, Cardano, Polkadot.

 

Proof of History

Questo meccanismo di consenso mira ad alleviare il carico dei nodi di rete elaborando il blocco e fornendo il timestamp stesso sulla blockchain.

In questo modo, la rete saprà che le transazioni sono avvenute in un ordine particolare.

Questo concetto crittografico è noto come Verifiable Delay Functions e può essere risolto da una CPU che applica una determinata sequenza di passaggi, motivo per cui l’elaborazione parallela non è consentita.

Con la proof of history si risolve il problema dei tempi lunghi di elaborazione e ciò consente di velocizzare enormemente la blockchain.

Esempi – Solana

 

Conclusioni

Poiché le blockchain pubbliche operano in maniera decentralizzata e non hanno un’autorità centrale di riferimento, s’impone la necessità di un meccanismo di consenso che ne assicuri il corretto funzionamento.

Esistono diversi sistemi per farlo, ognuno con pro e contro.

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