• bitcoinBitcoin$64,044.00-1.03%
  • ethereumEthereum$3,064.04-0.92%
  • elrond-erd-2MultiversX$41.731.54%

Cosmos ($ATOM) – L’ecosistema Che Rende Scalabili Le Altre Blockchain

Cosmos internet of blockchains

Oggi parliamo di Cosmos (ATOM), una blockchain modulare che mette in comunicazione più blockchain per aumentarne la scalabilità.

Storia

La storia di Cosmos inizia nel 2014 quando Jae Kwon applica per la prima volta l’algoritmo BFT – poi vedremo cosa significa – in una blockchain con meccanismo proof of stake, creando l’algoritmo Tendermint.

Poi con l’arrivo di Ethan Buchman nel 2015 il progetto decolla e nel 2016 viene fondata ufficialmente Cosmos.

 

Progetto

Cosmos è una rete decentralizzata di blockchain parallele e indipendenti, ciascuna alimentata da un algoritmo di consenso BFT. L’obiettivo è quello di aiutare gli sviluppatori nella creazione di nuove blockchain e di superare le barriere tra le varie blockchain, permettendo così di effettuare transazioni tra di loro.

Il progetto mira a costruire un’“Internet of blockchains”, ovvero una rete di blockchain in grado di comunicare tra loro in modo decentralizzato. In questo modo le singole blockchain possono mantenere la sovranità, ma anche elaborare rapidamente le transazioni e comunicare con altre blockchain all’interno dell’ecosistema.

 

Architettura E Consenso

Ma come funziona e che cos’è il meccanismo di consenso BFT, che è un po’ la chiave del suo funzionamento? BFT sta per Bizantine Fault Tolerance, ovvero il classico dilemma dei generali bizantini, ideato nel 1982 da Leslie Lamport e risolto da Satoshi Nakamoto con i Bitcoin.

Il dilemma suppone che ciascun generale abbia la propria armata e che ciascun gruppo sia situato in diverse posizioni intorno alla città che intendono attaccare. I generali devono decidere se attaccare o ripiegare. Non importa se attaccano o ripiegano, purché tutti i generali raggiungano il consenso, ovvero che tutti concordino su una decisione comune per eseguirla in modo coordinato.

In poche parole, la Byzantine Fault Tolerance (BFT) è la proprietà di un sistema che riesce a resistere alla classe di fallimenti derivata dal problema dei generali bizantini perché, per comunicare tra loro, i generali dovrebbero inviare dei messaggeri che, giocoforza, passano dalla città, potrebbero essere intercettati e il messaggio potrebbe essere falso.
Il sistema BFT è in grado di continuare ad operare anche se alcuni nodi (fino a 1/3) falliscono o agiscono in modo disonesto.

Come fa dunque Cosmos ad aiutare le altre blockchain? Immaginate Ethereum con le sue dApp e i suoi smart contract. Ethereum deve fare tutto da solo e diventa inevitabilmente lento e costoso. Cosmos permette invece di creare dei ponti per gestire le singole operazioni in autonomia, delegando così gran parte del calcolo.

In altre parole, Cosmos è un ecosistema di blockchain in grado di scalare e interagire tra loro. Prima di Cosmos, le blockchain erano isolate e incapaci di comunicare tra loro. Erano difficili da costruire e potevano gestire solo una piccola quantità di transazioni al secondo. Cosmos risolve questi problemi con una nuova visione tecnica.

Si possono inoltre usare diversi linguaggi di programmazione e non solo Solidity come per Ethereum. Inoltre le blockchain possono interoperare.

 

Tokenomics, Roadmap E Partnership

Il token ATOM oggi vale circa $36, ha una capitalizzazione che lo pone al 23esimo posto nella classifica delle criptovalute. Per avere altre informazioni, cliccate sul link a Coingecko.
Anche per quanto riguarda la roadmap, potete seguire le varie fasi di sviluppo sul sito ufficiale, non solo per quest’anno ma anche per il 2022.
Sul sito trovate pure le partnership di Cosmos, e sono davvero una marea: date un’occhiata.

 

Conclusioni

Cosmos è un progetto estremamente complesso, molto difficile da spiegare in termini tecnici, ma con obiettivi molto chiari. Ad oggi rimane uno degli ecosistemi dedicati alla blockchain più interessanti e l’ascesa del token ATOM lo dimostra ampiamente.

La validità del progetto è indubbia, anche se il balzo di quasi il 100% del valore avvenuto pochi mesi fa lo rende un po’ meno appetibile per investimenti speculativi. Rimane invece molto interessante per il lungo termine.

 

 

ARTICOLO PRECEDENTEARTICOLO SUCCESSIVO

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *