Il Bitcoin Mining Council ha fatto il suo debutto ufficiale giovedì nel bel mezzo del crescente dibattito sulla quantità di energia che usano le criptovalute.
Michael Saylor, amministratore delegato di MicroStrategy Inc. che ha contribuito alla fondazione dell’associazione ha spiegato che “The Bitcoin Mining Council is a voluntary and open forum of Bitcoin miners committed to the network and its core principles“.
Saylor è noto nell’ambiente delle criptovalute perché ha fatto dell’investimento in Bitcoin una strategia di crescita per la propria impresa di software. Ha preso attivamente posizione da quando il CEO di Tesla Elon Musk ha sollevato dubbi riguardo il reale impatto ambientale dell’alto consumo elettrico di BTC. In seguito alla sua costituzione, Musk ha espresso il suo sostegno al gruppo.
Il consiglio, così come è descritto nel sito ufficiale, è un gruppo volontario che si è impegnato a sostenere il network e i suoi principi fondamentali. Nove compagnie, inclusa MicroStrategy, Galaxy Digital e Blockcap, sono tra i membri fondatori.
I miner di criptovalute usano grosse quantità di potenza di calcolo e di energia per verificare le transazioni sulla blockchain. L’energia impiegata è comparabile a quella di molti paesi sviluppati e le emissioni derivate dall’impiego di combustibili fossili paragonabili a quella di alcuni tra i settori economici più inquinanti come le linee aeree o i servizi legati all’estrazione del petrolio.
Questo è quanto emerge dall’analisi condotta da Bank of America Corp., anche se altri obiettano che l’impronta ecologica di Bitcoin non sia poi tanto maggiore rispetto a quella delle automobili, centrali elettriche e industrie.
Saylor ha ospitato il primo convegno informale del gruppo in cui alcuni miner si sono incontrati lo scorso maggio. Saylor ha precisato che Musk non ha alcun ruolo istituzionale all’interno del gruppo, mentre i miner si sono accordati sullo scopo del consiglio di “to standardize energy reporting“.