Tim Beiko ha confermato che la testnet Kintsugi è adesso live mentre si avvicina il merge di Ethereum 2.0. Kintsugi è una parola giapponese che si riferisce a una precisa tecnica di riparazione degli oggetti rotti con l’oro senza cercare di nascondere il danno. In questo modo evoca la trasparenza nella storia di qualcuno.
Il network di Ethereum non è rotto, in effetti, ma ha delle falle per via del suo proprio successo. Per via del suo utilizzo intensivo, le fee sulle transazioni e le lunghe code d’attesa stanno iniziando a portare via utenti.
Dopo aver guidato la rivoluzione della finanza decentralizzata con lo sviluppo delle applicazioni, gli NFT e persino i videogiochi sviluppati su blockchain le cose hanno iniziato ad andare storte.
Lo scambio di asset in modalità P2P, o le puntate sui collezionabili digitali richiede buona parte dell’energia che alimenta il network. Per accelerare il processo, gli utenti sono costretti a pagare commissioni sempre più elevate e questo, alla lunga, crea margini di espansione per la concorrenza.
Ethereum 2.0 punta a risolvere il problema passando dal meccanismo di consenso PoW a quello PoS.
La fase 0 dell’aggiornamento è andata live un anno fa con il rilascio di Beacon Chain: la sua funzione è di connettere l’attuale network al nuovo.
I team di sviluppatori di Ethereum hanno lavorato duro per preparare Ethereum 2.0, la piattaforma proof of stake è pensata per rendere le transazioni sulla blockchain più veloci, economiche e meno energivore.
Se da una parte ETH2 non è ancora pronta, la sua principale testnet sì. In questo modo dà al pubblico anticipazioni su come saranno le prossime funzionalità.
Tim Beiko, che coordina gli sviluppatori principali di Ethereum, ha annunciato la testnet Kintsugi oggi stesso sul blog della Ethereum Foundation.