Il Fondo Monetario Internazionale si è espresso giovedì manifestando dubbi sulla mossa di El Salvador che ha dato corso legale a Bitcoin. In particolare ha evidenziato aspetti legali ed economici incongruenti, specie la richiesta di El Salvador di ricevere sostegno da parte del Fondo e di ampliare lo spread sui buoni del tesoro statali.
El Salvador è diventata la prima nazione al mondo ad adottare il Bitcoin come moneta ufficiale, parallelamente al dollaro statunitense che è la valuta adoperata nel paese. Il Presidente Nayib Bukele ne ha promosso l’uso anche per semplificare l’invio delle rimesse da parte dei cittadini che vivono all’estero e vogliono inviare denaro ai propri familiari.
Gerry Rice portavoce del FMI ha evidenziato i numerosi problemi a livello macroeconomico, finanziario e legale che comporta la decisione salvadoregna, che richiede approfondita e cauta analisi. Ha precisato: “We are following developments closely, and we’ll continue our consultations with the authorities“.
Gli investitori internazionali preoccupati dal possibile coinvolgimento del Fondo, hanno richiesto l’aumento delle garanzie e dei premi per il fatto di detenere una quota del debito di El Salvador. Questo effetto si è presto riflesso sui mercati con lo spread che è salito di 61 punti percentuali, toccando il punto più alto dal 22 febbraio scorso.
L’incontro tra FMI e Bukele per discutere la legge sul Bitcoin è prevista per giovedì. El Salvador è in trattativa per richiedere al Fondo circa 1 miliardo di dollari per il finanziamento del programma.
L’intento della legge salvadoregna è di equiparare il Bitcoin al dollaro statunitense, che è diventato la valuta ufficiale 20 anni fa. Le criptovalute, invece, sono ancora una sezione marginale dell’economia salvadoregna, lo ha evidenziato Patrick Esteruelas, capo ricercatore presso l’Emso Asset Management di New York. “Whether El Salvador is going to be attractive (for investors) or not is going to depend on Bukele’s ability to use his unquestionable political capital to bring a large consolidated fiscal deficit into control“.