Gli USA sono adesso i leader mondali per quanto riguarda il mining di Bitcoin da quando la Cina ha ingaggiato la propria acerrima battaglia contro le criptovalute, secondo i dati di Cambridge Centre for Alternative Finance (CCAF).
Secondo i dati, dagli Stati Uniti proviene il 35,4% dell’hashrate mondiale alla fine di agosto che allora era raddoppiato rispetto al 16,8% registrato ad aprile.
Kazakhstan e Russia completano il podio con il 18,1% e l’11%, rispettivamente. Entrambe hanno registrato un aumento rispetto all’8,2% e il 6,8% di aprile.
Il CCAF ha dichiarato che le percentuali che afferiscono alla Cina si sono di fatto azzerate.
Dopo l’interruzione cinese, si è registrato un declino del 38% nell’hashrate mondiale già a giugno, che poi ha ripreso a crescere di nuovo a luglio e agosto testimoniando la migrazione altrove dei miner cinesi.
A settembre del 2019, in Cina si trovava il 75% dell’intero settore del mining di Bitcoin.