Si ritiene che i cittadini russi insieme posseggano criptovalute per un valore di oltre 16,5 trilioni di rubli, circa $ 214 miliardi, stando alle stime governative. Il dato è elaborato a partire dall’indirizzo IP degli utenti che usano gli exchange crypto e con l’aiuto di “altre informazioni”.
La cifra di $ 214 miliardi equivale a circa il 12% del totale delle criptovalute possedute a livello globale, oppure un terzo della capitalizzazione di mercato dell’indice azionario russo.
Secondo Bloomberg la stima è stata fatta per difetto.
Anatoly Aksakov, a capo del comitato parlamentare sui mercati finanziari, ha citato i dati a dicembre mostrando che i cittadini russi possiedono criptovalute per un valore di 5 trilioni di rubli.
Gli esperti supportano l’idea che la stima del governo sia inferiore alla realtà dato che molti utenti potrebbero usare connessioni private, le VPN, per la compravendita.
I cittadini russi hanno davvero molto denaro nei conti crypto, ma è difficile valutarne il reale importo. Molti usano contanti, strumenti derivati o hanno due passaporti e possono operare a nome di qualcun altro.
I dati della compagnia di pagamenti con sede a Singapore, tripleA, mostra che oltre 17 milioni di russi possiedono criptovalute. Il 60% degli investitori locali hanno un’età compresa tra 25 e 44 anni.
Bloomberg dice che anche il governo russo concorda con le stime della compagnia.
Il governo e la banca centrale russa sono contrari allo sviluppo delle criptovalute nel paese. La Banca di Russia ha richiesto un divieto assoluto del trading di questo tipo di asset. Mentre il Presidente Vladimir Putin ha richiesto alle autorità locali di trovare un compromesso normativo.
La banca centrale del paese ha argomentato che il mining e il trading potrebbero essere vietati dato che dal punto di vista dell’istituzione monetaria, rappresentano un rischio per il sistema finanziario russo.