Michael J. Saylor, il numero uno della società di business intelligence quotata sul Nasdaq, MicroStrategy Inc., ha spiegato in un’intervista le due ragioni che determinano l’attuale fase ribassista del mercato delle crypto.
Lo scorso 11 agosto con un comunicato stampa MicroStrategy aveva annunciato l’acquisto di 21.454 Bitcoin per un valore complessivo di 250 milioni di dollari da usare come asset primario di tesoreria.
Saylor allora aveva detto che la decisione di investire in Bitcoin era stata determinata in parte da una confluenza di vari fattori macroeconomici che determinavano la necessità di calmierare il rischio della svalutazione della tesoreria dell’azienda nel lungo termine.
Da allora MicroStrategy ha continuato ad accumulare Bitcoin e il CEO è diventato uno dei maggiori sostenitori di Bitcoin al mondo. MicroStrategy attualmente possiede 124.391 Bitcoin, per un valore di circa 4,85 miliardi di dollari al cambio attuale.
L’ultimo commento di Saylor sulle criptovalute è stato fatto durante un’intervista, giovedì scorso 20 gennaio, quando è stato ospite di Emily Chang, a Bloomberg Studio 1.0.
Secondo l’imprenditore sono due le ragioni che hanno portato a questa fase ribassista. Sotto accusa l’incertezza sul piano dei regolamenti, in particolare di stablecoin e token crypto, e se si possano considerare alla stregua di titoli azionari.
La seconda ragione è più tecnica, e spiega la forte volatilità che caratterizza le criptovalute in generale e il meccanismo alla base del loro trading:
“You have a lot of leverage offshore. You have a lot of crypto exchanges that can trade with up to 20x leverage. And those crypto exchanges have many, many tokens that are cross-collateralized. Between them and the decentralized finance [DeFi] exchanges, you can get much higher than 20x leverage. So that’s the second source of volatility“.
Per Saylor le condizioni attuali del mercato offrono il migliore scenario possibile perché gli investitori istituzionali che sono rimasti ancora ai margini decidano di entrare.