Near Protocol, cos’è? Si tratta di una rete infrastrutturale, simile a Solana, Ethereum o Avalanche, creata con l’obiettivo di attirare quante più app decentralizzate possibile.
Poiché il numero di utenti che cercano di interagire con gli ecosistemi DeFi è in costante crescita, piattaforme come Near vogliono trarne vantaggio offrendo le migliori condizioni possibili per sviluppatori, applicazioni e, infine, utenti.
Nell’ultimo anno è cresciuto enormemente il numero di reti di livello che gli utenti considerano ormai consolidate, sicure, in grado di sostenere tranquillamente le Dapp.
Solo un anno fa Ethereum era praticamente l’unica rete in grado di sostenere un ecosistema DeFi con un gran numero di Dapp e utenti. La situazione è cambiata nel frattempo grazie a progetti come Solana, Elrond, Avalanche, Fantom e altri.
Adesso tutte queste chain lavorano per migliorarsi continuamente e, nello stesso tempo, aumenta il numero di utenti DeFi, solo recentissimamente rallentato dal bear market, ma con previsioni di crescita gigantesche.
Perché c’è bisogno di buone reti di livello uno? Se sto già usando Ethereum e Solana, perché dovrei aver bisogno di una quarta o quinta piattaforma?
Il motivo sta nell’APR, Annual Percentage Rate, cioè gli interessi che si ottengono annualmente dall’investimento. Le reti fanno a gara per offrire agli investitori APR più elevati: le blockchain prime in classifica per capitalizzazione di mercato o Total Value Locked (TVL) cercano di fare esattamente questo.
Attraggono app decentralizzate innovative comprendendo che tutto ruota attorno alla liquidità. La liquidità è il carburante di una rete infrastrutturale e l’elemento che attira e conserva gli utenti.
Pertanto, gli aspetti più importanti di questo tipo di progetti sono la sicurezza della rete, il livello di semplicità sperimentato dagli sviluppatori e, ovviamente, il marketing e il branding.
Token Near
Near è un progetto interessante con un’architettura basata sull’esperienza utente e sulla scalabilità. È riuscito ad attirare un po’ di attenzione ultimamente ma è ancora all’inizio, proprio come Polkadot e Cardano.
Diamo un’occhiata alla moneta nativa, Near. Ha una fornitura massima di 1 miliardo con una fornitura circolante di oltre 689.000.000.
La moneta viene utilizzata per commissioni di transazione e premi per la convalida dei nodi. Gli sviluppatori che creano smart contract ricevono una quota dalle commissioni di transazione. È previsto il burning dei token per la parte rimanente delle tasse, quindi parliamo di un meccanismo deflattivo.
Si tratta di una struttura economica piuttosto standard per questa nicchia: un aspetto positivo se prendiamo in considerazione il fatto che ormai oltre il 60% della fornitura totale è in circolazione.
Near Protocol, previsioni
Near Protocol ha iniziato il 20220 col botto. A gennaio il team ha raccolto finanziamenti per 150 milioni di dollari da società come Alameda, Three Arrow Capital (che poi ha dichiarato bancarotta) e a16z. Ad aprile c’è stato un altro round di 350 milioni per Near!
Sono capitali imponenti. L’obiettivo era sostenere e far crescere l’ecosistema DeFi. Infatti è nata Aurora, un bridge Ethereum e, sempre ad aprile è partita USN, la stablecoin semialgoritmica di Near, con peg al dollaro e riserve sovracollateralizzate in Near e USDT.
Chi non sa Near Protocol cos’è e volesse richiedere direttamente al team delle informazioni, può usare la mail Near Protocol hello@near.foundation
Insomma, pare che ci siano tutti gli ingredienti per far crescere questa rete in termini di indirizzi attivi, valore totale bloccato e transazioni.
Adesso non puoi più dire Near protocol: cos’è? Devi inoltre sapere che il valore del token Near, se consideriamo l’ultimo anno, è passato da 2,1 a 4,2 dollari, un aumento del 100%: non male in tempi di bear market!