Emanuele Giullini, socio della New Financial Technology (Nft) che ha bloccato i fondi degli investitori, aveva promesso che entro il 6 settembre avrebbe proposto agli investitori una “soluzione concreta” per i rimborsi.
Siamo al 9 settembre e questa soluzione non si è vista. Giullini, che pare sia l’unico socio rimasto in Italia in quanto gli altri sono a Dubai, si è invece limitato a diffondere un comunicato in cui chiarisce che:
- È in corso un piano di verifica al termine del quale verrà redatta una bozza di piano di pagamenti
- Pan Strata Global Fund, investitore istituzionale il cui credito era assistito da privilegio speciale, è stato rimborsato integralmente
- Entro metà mese sarà presentato, per i clienti che vorranno rimanere con la società, un’ipotesi di rimborsi con le relative tempistiche.
E a chi non “vorrà rimanere con la società” sarà riservato un destino particolare? È facile prevedere un fuggi fuggi generale dalla Nft. Non vengono chiarite altre questioni, per esempio:
- Chi c’è dietro il fondo Pan Strata Global Fund? Ci sono i soci?
- Qual è stato il “problema tecnico” al miracoloso algoritmo di cui ha parlato il socio Visentin in un video?
Insomma, siamo ancora lontani dalla risoluzione della crisi che vede coinvolti migliaia di investitori in Veneto e in altre regioni.
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