Si prevede nel 2025 una nuova sanatoria fiscale con cancellazione delle cartelle esattoriali. I debitori possono gioire.
L’arrivo di una cartella esattoriale manda nel panico i contribuenti soprattutto se la somma da restituire è elevata. La rateizzazione del debito è un aiuto importante ma mai come una sanatoria. Scopriamo le novità del 2025.
Quando un cittadino è debitore nei confronti dello Stato o di enti pubblici l’Agenzia delle Entrate-Riscossione invia una cartella esattoriale con l’invito a corrispondere entro una certa scadenza l’importo dovuto. Chi non ha la liquidità per versare l’intero ammontare in un’unica soluzione può fare domanda di rateizzazione in modo tale da dilazionare il pagamento nel tempo. La rateizzazione ordinaria è di 72 rate (6 anni) ma al verificarsi di alcune condizioni è possibile scegliere la rateizzazione straordinaria in 120 rate (comprovata e grave situazione economica per ragioni indipendenti dalla propria responsabilità ).
Chi sfugge all’invito della cartella esattoriale rischia gravi ripercussioni come il pignoramento dei beni. Naturalmente il cittadino può contestare la cartella qualora ritenesse che la richiesta sia ingiusta ma in ogni altro caso dovrà pagare a meno che il Governo non metta in campo una sanatoria. E questo accade con una certa frequenza. La cancellazione dei debito, infatti, non è vantaggiosa solo per il contribuente debitore ma anche per l’Agenzia delle Entrate che vedrebbe ridurre la mole di lavoro.
Il Presidente della Commissione speciale nominata dal MEF Robert Benedetti ha riferito la presenza di 537,8 miliardi di euro in cartelle esattoriali che difficilmente verranno recuperate. E questa è solo una parte del magazzino fiscale che attualmente ammonta a 1.272 miliardi di euro. L’obiettivo è ridurre questa enorme mole di debiti, soprattutto con riferimento a quelli ormai inesigibili. Da qui l’idea di un condono tombale con abolizione totale dell’importo dovuto specialmente se i costi di riscossione sono superiori all’importo del debito.
Questo condono fungerebbe come una pulizia del magazzino e dovrebbe riguardare le cartelle affidate all’AdE tra il 2000 e il 2010 che non si riescono a recuperare perché intestatari sono nullatenenti, falliti, deceduti senza eredi su cui rivalersi. A beneficiare della sanatoria, dunque, i cittadini che non hanno nulla da perdere e che, quindi, continuerebbero a non pagare il debito anche senza cancellazione dello stesso. Meglio anche per il Fisco risparmiare i soldi delle notifiche, lettere, raccomandate e del personale impiegato in una riscossione che, tanto, non avverrà mai. Il progetto di sanatoria 2025 è stato definito, ora bisogna attendere la conferma della sua realizzazione.
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