Entro oggi dovranno iscriversi all’Organismo agenti e mediatori (Oam) i soggetti interessati a svolgere attività legate alle criptovalute, altrimenti saranno considerati abusivi.
Ci sono alcuni punti critici nella normativa che ha istituito questo registro speciale. Per cominciare, chi sono esattamente questi “soggetti”?
La normativa europea che ha portato all’istituzione del registro è molto più chiara ma in Italia si sono resi i confini indefiniti che potrebbero coinvolgere anche chi usa solo indirettamente questi servizi.
Per esempio, le piattaforme per la compravendita di NFT devono iscriversi o no?
Abbiamo già parlato in un altro articolo dei costi che gli operatori devono sostenere. C’è un malcontento nel settore perché questi costi sono eccessivi e potrebbero costituire una barriera di ingresso alle nuove, giovani attività.
Altro punto controverso riguarda gli operatori esteri che, per offrire legalmente i loro servizi in Italia, dovranno dotarsi di una stabile organizzazione (se comunitari) o creare una società in Italia (se extracomunitari).
CZ, CEO di Binance, recentemente è stato a Roma e ha già promesso l’apertura di una sede, probabilmente a Milano, e l’assunzione di centinaia di dipendenti.
Uno dei punti più critici riguarda i dati degli utenti che gli operatori dovranno obbligatoriamente raccogliere: parliamo di dati identificativi e di dati sintetici sulle attività svolte.
Si tratta di un compito estremamente gravoso, forse inapplicabile, visti i numeri del settore.
Tra non molto entrerà in vigore in Europa il nuovo regolamento MiCA che, molto probabilmente, supererà quello italiano, rendendolo subito obsoleto.