Polygon ha chiuso un round di finanziamento al quale hanno partecipato varie compagnie di capitale di rischio, nomi noti della DeFi che hanno permesso di sviluppare la piattaforma di asset sintetici, Polysynth.
Il round si è chiuso con una raccolta di 1,5 milioni di dollari e hanno partecipato Jump Capital, DeFi Alliance, Hashed e singoli investitori come Alan Howard, cofondatore di Brevan Howard Asset Management, e gli stessi fondatori di Polygon, Sandeep Nailwal e Jaynti Kanani.
Il capitale raccolto sarà usato per ampliare la squadra di ingegneri, disegnatori e addetti commerciali, inoltre servirà a strutturare il monitoraggio della sicurezza del protocollo.
Polysynth ancora è in fase beta, in cui si stanno testando una serie di asset come i future di Bitcoin, Ether e Matic. Una volta lanciata la versione finale, l’obiettivo sarà realizzare derivati sintetici per 100.000 asset legati alle criptovalute e al mondo reale.
Il protocollo si baserà su un virtual market maker scalabile (VMM) che offrirà vantaggi rispetto a un portafoglio tradizionale o un AMM.
Un VMM non si serve del modello collateralized debt position (CDP) tipico degli automated market maker. Al suo posto, i trader usano una stablecoin collaterale per aprire posizioni long oppure short per ogni asset sintetico. In questo modo è possibile accedere alla liquidità e altri vantaggi come variazioni minime dei prezzi e puntate migliori grazie all’uso delle stablecoin per la compravendita diretta degli asset sintetici.
Per consentire l’uso della propria versione beta, il protocollo è pronto a lanciare una competizione per il trader il 16 novembre, gli utenti che generanno i ritorni maggiori o individueranno eventuali bug presenti sulla piattaforma, potranno essere scelti per ottenere premi in contanti.
PolySynth ha inoltre dichiarato la propria intenzione di formare una DAO (decentralized autonomous organization) e lanciare un token di governance nel prossimo futuro.
Stando ai dati raccolti da DeFiLlama, in questo momento l’ecosistema di Polygon detiene capitali per 4,92 miliardi di dollari.