Sembra che Ethereum 2.0 possa arrivare prima del previsto, dal momento che la community si sta preparando e supportando il fast-tracking dell’upgrade. Uno dei co-fondatori di Ethereum, Vitalik Buterin, ha di recente rilasciato un “quick merge via fork choice change” che dimostra che Ethereum potrebbe essere pronto a rinunciare presto alle operazioni di mining.
La fusione di cui si parla fa riferimento a Serenity, passando dalla Phase 1.5 a Ethereum 2.0, quindi evidenziando il passaggio della proof-of-stake del network. Il piano per passare alla versione di Ethereum 2.0 mostra che la Phase 1 è pronta per essere rilasciata. Questo potrebbe includere anche lo sharding che potrebbe migliorare la sua efficienza, dato che 64 nuove chain stanno per essere aggiunte al network.
La comunità intorno a Ethereum ha considerato anche la possibilità di spingere il merge prima dello sharding, che è l’opinione supportata anche da Buterin. Il documento mette in evidenza anche una versione più leggera della Executable Beacon Chain, una proposta per collegare il proof-of-work di Ethereum alla Beacon Chain.
La crescente tensione tra i miner e gli sviluppatori di Ethereum intorno a EIP-1559 riguarda la possibilità di bruciare una porzione delle commissioni di base per ogni transazione, consentendo così agli utenti di pagare una tariffa equa per le transazioni sul network. Come risultato, la fornitura di ETH si potrebbe ridurre, il che rappresenta un vantaggio per i possessori.
D’altra parte i miner non sembrano inclini ad accettare la proposta, anche se hanno guadagnato abbastanza supporto dall’essere parte della hard fork “London” di luglio. Il meccanismo proof-of-work costa adesso agli utenti ETH più di un miliardo di dollari al mese.
Dato che si prevede la scomparsa del mining, alla fine, secondo la road map di Ethereum, il proof-of-stake è al centro delle conversazioni.