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Sanzioni Alla Russia: Il Sentiment Delle Compagnie Crypto

Sanzioni Alla Russia - cryptorobin.it

Le sanzioni alla Russia hanno contribuito a riaprire un dibattito già affrontato in passato rispetto alla reale natura decentralizzata delle criptovalute.

OpenSea, il maggiore marketplace di NFT al mondo, aveva deciso di bannare gli utenti iraniani quando era stato imposto al paese l’embargo da parte del governo degli Stati Uniti.

Invece MetaMask non poteva operare all’interno di determinate giurisdizioni per via della sua collaborazione con Infura.

Le misure adottate in quella circostanza avevano aperto un animato dibattito sulla reale natura decentralizzata dei progetti crypto. Lo stesso interrogativo si presenta oggi, quando ci si interroga se anche altre imprese del settore crypto sceglieranno di limitare l’accesso ai loro servizi da parte degli utenti russi per via delle sanzioni imposte dagli USA.

In passato gli utenti venezuelani non ebbero accesso a MetaMask, seppure in quell’occasione sembrava trattarsi di un’iniziativa contro Infura, che a sua volta aveva parlato di un errore tecnico e del blocco involontario degli utenti in Venezuela. In quel contesto, però, il blocco era stato esteso anche ad altri paesi sanzionati dagli USA, comprese le regioni separatiste dell’Ucraina.

Binance, il principale exchange di criptovalute al mondo, ha dichiarato che si adeguerà alla decisione statunitense di boicottare alcune banche russe, ma ha specificato che non imporrà un veto generale per tutti gli utenti russi. Anche Kraken ha manifestato una posizione simile, che non vieterà del tutto alla popolazione di utilizzare l’exchange.

Questo dibattito si è acceso all’indomani della richiesta che il governo ucraino ha rivolto direttamente alle compagnie che gestiscono attività legate alle criptovalute. Il presidente ha fatto appello agli exchange affinché limitassero l’uso delle loro piattaforme ai russi, e ha chiesto agli Stati Uniti di includere anche le criptovalute tra le sanzioni alla Russia.

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