Il contesto attuale del mondo finanziario è complesso con i nuovi dazi imposti dagli USA ma i trader continuano a cercare Bitcoin.
Abbiamo assistito ad un crollo delle Borse europee e di Wall Street in seguito ai nuovi dazi di Donald Trump. In picchiata anche dollaro e petrolio come altra conseguenza della decisione del presidente degli Stati Uniti sui mercati finanziari.
Oltre cento Paesi sono stati colpiti dai dazi di Trump. Il colpo più duro è stato ricevuto dalla Cina con un aumento del 34% rispetto al 20% già applicato. Percentuali alte anche per la Cambogia (49%) e il Vietnam (46%), 20% per l’Unione Europea mentre la base minima del 10% è stata riservata alla Gran Bretagna. Le conseguenze per i mercati finanziari sono arrivate immediatamente con le Borse europee crollate così come i future a Wall Street.
Trump è convinto che nonostante il crollo dei mercati globali le azioni e l’economia degli Stati Uniti continueranno a crescere. Le sue parole sono state “Il Paese esploderà ” e “I mercati avranno un boom”. Giorgia Meloni vuole negoziare con gli americani e nel frattempo richiama l’attenzione sulla possibilità di rimuovere dazi che l’UE si è autoimposta (argomento che verrà portato dall’Italia in Europa). In questo contesto problematico, però, i trader continuano a cercare i Bitcoin.
L’imposizione delle tariffe che hanno dato inizio ad una guerra commerciale globale e lasciano presagire un periodo di recessione hanno spinto i trader a cercare la sicurezza (pur sempre relativa) dei Bitcoin e stablecoin. Il mercato delle criptovalute nel 2025 è piuttosto criptico. Abbiamo assistito ad impennate e poi cali di valore fino a 81.639 dollari.
La resistenza degli 84.500 dollari è stata superata pochi giorni prima che Trump annunciasse con ufficialità i dazi e oggi continua a tenere duro. Il valore nel momento in cui viene scritto l’articolo è di 84.686 dollari facendo registrare un +1,36%. Lo scorso 3 aprile ha raggiunto un picco di 87.889 dollari. La capitalizzazione di mercato nel 2025 è passata da 3,25 trilioni di dollari del 1° gennaio a 2,67 trilioni di dollari al 3 aprile (dati di CoinMarketCup).
Il mercato delle criptovalute è altalenante, “nervoso” e adesso in preda al FUD – senso di paura, incertezza e dubbio dei trader – ma Bitcoin e stablecoin, nonostante un leggero calo, rimangono un un rifugio sicuro come evidenziato da una domanda sempre in crescita. Molti trader vedono la moneta virtuale come l’oro digitale anche se questa visione allontana la criptovaluta dalle sue radici. BTC ha visto aumentare gli acquisti del 13% a gennaio mentre le altre criptovalute hanno subito una frenata (ETH/USD e SOL/USD sono diminuiti rispettivamente dal 4% e del 10%).
Anche a marzo gli acquisti di BTC sono aumentati dell’8% mentre ETH ha registrato una riduzione del 20%. In crescita pure l’interesse per gli stablecoin. Ora bisogna vedere come continuerà il trend data la pressione dovuta ai nuovi dazi. Alcuni analisti pensano che se le condizioni economiche dovessero peggiorare ulteriormente potrebbero portare ad un calo drastico del mercato delle criptovalute considerando i timori sulla liquidità e la poca tolleranza al rischio dei trader.
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