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Unicredit: È Bufera Sui Social Per Il Divieto Sulle Crypto

Unicredit - cryptorobin.it

Uno scambio di battute nella chat di un cliente di Unicredit è finito su Twitter lo scorso 7 gennaio ha scatenato una bufera sui social.

La nota banca italiana è accusata di avere deliberatamente minacciato di chiudere i conti dei clienti che effettuano transazioni verso “controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio”.

Lo screenshot è stato condiviso da un utente che rispondeva con un commento a un post, un sondaggio sulla percezione dell’andamento di Bitcoin.

Preoccupato dalla nonchalance con cui la banca minaccia di chiudere il conto nel rispetto di una non meglio specificata policy interna, l’utente ha condiviso uno scambio di battute in chat con il servizio di assistenza ufficiale della banca.

Inevitabile l’agitazione degli utenti, in poco tempo l’hashtag #Unicredit è stato usato per criticare il metodo con cui la banca, non solo Unicredit, in Italia gestisce gli investimenti dei propri clienti in Bitcoin e altre criptovalute.

Chiamata in causa, la banca ha risposto con l’account ufficiale:

Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio.

La risposta ha gettato ancora più benzina sul fuoco, visto che sono già parecchi gli investitori in Italia che richiedono una normativa più chiara e una gestione più attenta del settore delle criptovalute.

D’altro canto, non tutto il settore bancario italiano sembra essere sordo alle novità rappresentate da blockchain e asset virtuali. HYPE, la carta conto di Banca Sella da tempo offre la possibilità di acquistare criptovalute direttamente online. Anche Banca Generali si prepara ad avviare una collaborazione con Conio, l’exchange italiano, per offrire ai propri clienti wealth la possibilità di acquistare crypto.

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