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Uno Tra I Maggiori Miner USA Sfrutta L’Energia Prodotta dal Flaring

Crusoe Energy dirotta il gas naturale che si disperde durante l’estrazione del petrolio verso l’alimentazione delle operazioni di mining di criptovalute. Il lavoro della compagnia è riuscito a dimezzare le emissioni di diossido di carbonio.

Crusoe è una tra le più grandi imprese di mining negli Stati Uniti ed è riuscita ad aggiudicarsi un finanziamento Serie B da 128 milioni di dollari ad aprile. A guidare la cordata Valor Equity Systems, Coinbase Ventures e Winklevoss Capital.

Il dibattito sull’impatto ambientale di Bitcoin è servito ad accendere i riflettori sull’attività di Crusoe Energy, un’impresa di Denver, al momento un colosso in grado di sfruttare il flaring come fonte energetica per alimentare il mining di BTC.

I report mostrano che l’utilizzo di questa fonte energetica ha permesso a Crusoe Energy di ridurre l’impronta ecologica per una quantità comparabile a quella delle emissioni di circa 1.700 auto.

Crusoe Energy ha installato un sistema di condotti in grado di deviare il gas naturale su generatori direttamente sul posto. Le compagnie petrolifere di solito bruciano questi gas oppure li disperdono in aria.

Dall’inizio della sua attività si stima una riduzione del flaring per i miliardo di metri cubi. Crusoe è presente in Colorado, dove ha la sede principale, ma anche in Montana e North Dakota.

Le implicazioni del mining di BTC sono state oggetto di animati dibattiti quest’anno. Molte nazioni hanno interrotto le operazioni, prime tra tutte la Cina che finora è stata il punto di riferimento di questo settore.

Per questo motivo, il clamore che circonda il dibattito sull’impatto ambientale delle criptovalute ha portato a decisioni controverse.

Una tra tutte quella dello scorso maggio presa da Elon Musk, CEO di Tesla, che ha sospeso i pagamenti in BTC per i propri veicoli. Salvo poi fare marcia indietro e affermare un possibile ripensamento se il mining sarà alimentato da fonti rinnovabili per almeno il 50%.

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