La polizia di Xinmi insieme al Centro Antifrode del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di Zhengzhou, hanno arrestato undici sospettati della provincia di Fujian, accusati di usare illegalmente lo yuan digitale per il riciclaggio di denaro.
Le autorità hanno anche informato di aver sorpreso le persone coinvolte in una truffa. Infatti usavano la CBDC per ripulire il denaro proveniente da attività criminali di un’organizzazione con sede in Cambogia.
La truffa è stata condotta grazie all’uso di una rete di telecomunicazioni di Xinmi. Le vittime del raggiro ricevevano chiamate riguardo l’acquisto di un prodotto difettoso, facendo riferimento al problema della qualità del servizio.
Quindi, i truffatori si offrivano di rimborsare i clienti ripagando tre volte tanto il prezzo del servizio. Quindi i truffatori chiedevano alle vittime di effettuare un trasferimento in yuan digitale come verifica.
I pagamenti effettuati venivano poi diretti verso un wallet elettronico, diverso da quello originale in cui erano stati effettuati i precedenti pagamenti online.
I media locali hanno riportato la notizia che i soggetti incriminati sono attualmente detenuti dalla polizia della città di Xinmi.
Inoltre, è emerso che alcune attività illecite stanno usando già lo yuan digitale per finanziare attività illegali. Per questo motivo, la Banca Popolare Cinese e il governo hanno iniziato a valutare la reale utilità della valuta digitale.
La CBDC cinese, dunque, non è immune agli usi illegali. Una delle caratteristiche principali promosse dalla banca centrale al momento del lancio di questa soluzione di circolante era proprio la caratteristica di “anonimato controllabile”. Lo scopo principale era di prevenire l’uso illecito e il riciclaggio della valuta digitale.
I recenti eventi hanno messo in dubbio la reale capacità dello yuan digitale di mantenere le promesse fatte procurando anche notevoli perdite a causa del massiccio uso della CBDC nell’economia sommersa o criminale.
La stessa Banca Popolare Cinese ha informato i mezzi di comunicazione di aver scoperto numerose attività illecite collegate alla valuta digitale.