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Millennial Australiani: 1 su 5 Valuta gli Investimenti in Criptovalute Migliori degli Immobili

Scendono i boomer tra gli estimatori delle criptovalute, spaventati dalla volatilità, mentre i millennial fanno incetta di crypto.

Questo quanto emerge da una ricerca condotta in Australia. Uno su cinque ritiene che le criptovalute siano l’alternativa all’acquisto di immobili, dato che diminuisce la fiducia verso i beni rifugio tradizionali.

Il sondaggio condotto dall’exchange Kraken ha scoperto il progressivo disamoramento dei giovani investitori australiani nei confronti dei prodotti tradizionali. Circa il 25% degli intervistati ha manifestato dubbi sul potere del denaro tradizionale di rappresentare una forma di risparmio.

Dallo studio è emerso che il 22% degli intervistati ritiene che gli investimenti in criptovalute siano una maniera più semplice di risparmiare per ottenere un mutuo, rispetto ai depositi di valuta corrente su un conto bancario o qualsiasi altro metodo di risparmio tradizionale.

Circa il 40% dei Millennial intervistati nati tra il 1980 e la fine del 1990, ritiene le criptovalute una buona alternativa all’investimento per acquistare una proprietà immobiliare.

Inoltre, il 31% della Generazione X, i nati tra il 1960 e il 1980, ritiene gli asset digitali investimenti migliori rispetto agli immobili. Invece, solo il 24% della Generazione Z, cioè i nati tra il 1990 e il 2010, è di questa opinione.

Circa la metà dei baby boomer intervistati, chi è nato tra il 1945 e il 1965, non ha investito in criptovalute per via della loro volatilità.

Uno su cinque tra gli intervistati possiede o ha posseduto criptovalute, mentre il 14% ha un portafoglio attivo. Circa l’85% di chi già le possiede, sta valutando di acquistarne ancora.

Il direttore di Kraken Australia Jonathon Miller ha commentato che, seppure l’Australia sia indietro rispetto agli USA in termini di adozione, la domanda di criptovaluta da parte dei millennial stia rapidamente crescendo malgrado l’attitudine in prevalenza conservatrice.

Inoltre ritiene i giovani australiani i veri promotori del cambiamento in favore degli asset digitali e immagina che saranno in grado di coinvolgere anche il resto del mercato.

Miller ha anche enfatizzato la necessità di una più diffusa cultura finanziaria riguardo le criptovalute in Australia. Sembra che ce ne sia davvero bisogno visto che lo scorso mese, da un’indagine condotta da Cointelegraph, è emerso che metà degli australiani crede che il Bitcoin sia stato inventato da Elon Musk.

Fonte Cointelegraph.com

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