Sensemakers ha condotto una ricerca su un campione rappresentativo di italiani per capire cosa pensiamo del metaverso. Cosa è emerso?
Sensemakers offre servizi di consulenza sull’analisi dei media e l’interpretazione dei dati relativi al comportamento e al profilo delle audience. Il presidente è Pier Luigi Celli. L’analisi sul metaverso ha preso come periodo di riferimento marzo 2022.
Così commenta Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers: “Il metaverso è sicuramente uno dei fenomeni emergenti dell’ecosistema digitale e, dato il grande interesse mostrato dalle aziende, abbiamo voluto approfondire il livello d conoscenza e di aspettative dei consumatori. Non ci ha stupito né la conoscenza del tema ancora in fase di consolidamento, né la forte polarizzazione in termini di interesse e apprezzamento da parte di giovani, maschi e alto scolarizzati”.
Ecco, in particolare, alcuni dati interessanti sulla conoscenza e sulla percezione che gli italiano hanno del metaverso. Intanto, solo il 25% degli italiani conosce il metaverso.
Il 51% degli intervistati pensa che il metaverso non sia solo una realtà virtuale ma una realtà che inciderà sulla vita reale e in cui potremo svolgere le stesse attività che facciamo quotidianamente.
La maggioranza degli intervistati sostiene che le aziende fanno bene a investire nel metaverso perché si potranno fare cose impossibili nella realtà e perché il metaverso semplificherà lavoro e relazioni.
L’80% ritiene che la “fuga” in una realtà virtuale, in un rifugio alternativo, sia un rischio perché ci allontana in qualche modo dalla vita reale e quotidiana.
Altri rischi che gli italiani vedono sono lo strapotere che le società digitali avranno sulla nostra vita col metaverso e l’aumento delle diseguaglianze economiche e sociali.